Alla luce dei numeri non proprio incoraggianti della campagna vaccinale - in Italia come altrove - per i quali molto probabilmente non faremo nemmeno in tempo a vaccinare una maggioranza della popolazione entro l'anno, mi sento di provare a fare un esercizio intellettuale e formulare una strategia che possa avere un senso, pur con le mie capacità da "laico" del settore.
Partiamo da alcuni fatti appurati sui vaccini Pfizer/Moderna:
- L'efficacia nel prevenire forme severe della malattia sembra buona (il famoso 95%)
- Però, il numero di casi esaminati rispetto al pool totale di partecipanti allo studio rimane esiguo, e pertanto possibile causa di errori di inferenza
- Non ci sono dati specifici per le "categorie a rischio" come comorbidità, età avanzata, e altre condizioni potenzialmente aggravanti
- Gli effetti collaterali indesiderati per ora sembrano essere relativamente frequenti ma non molto gravi
- Non ci sono dati sulla contagiosità dei soggetti inoculati, e non ci saranno per mesi (punto chiave!)
- La logistica deve avvenire per buona parte del percorso a -80 gradi e questo sta causando problemi a cascata,
- A causa di questi problemi logistici e di inghippi contrattuali, potremmo rimanere molto sotto i target di vaccinazione per l'immunità di gregge (ammesso che si possa raggiungere, vedi il discorso sulla contagiosità)
- Non sono conosciuti gli effetti sull'efficacia del vaccino di mutazioni alla proteina spike, come quella della "variante sudafricana", ed è possibil che ne venga compromessa
- Una eventuale mutazione sfavorevole comporterebbe un ulteriore "perdita di tempo" di almeno sei settimane a detta del CEO BioNtech
- Gli effetti a lungo termine del vaccino mRNA sono totalmente sconosciuti; agiscono inoltre su alcuni meccanismi dell'organismo umano più esposti ad errori e mutazioni casuali.
alla luce di questi elementi alcune considerazioni:
- il perseguimento dell'immunità di gregge rischia di essere una chimera, potenzialmente vanificato sia da una eventuale non protezione alla contagiosità, che da problemi logistici/temporali che dalle mutazioni del virus
- si sono create aspettative troppo alte sugli effetti della campagna di generalizzazione, per le quali molti pensano che la situazione si risolverà in poche settimane o massimo qualche mese
- una eventuale cattiva gestione di un "rimpiazzo" del vaccino a fronte di una mutazione del virus rischia di essere catastrofica sia dal punto di vista pratico che da quello della credibilità istituzionale e scientifica
- allo stesso modo, se le complicazioni logistiche dovessero risultare in un numero considerevole di vaccini resi inefficaci, le ripercussioni sull'opinione pubblica sarebbero gravissime
Per cui, da mero osservatore informato sui fatti non certo a livello professionale ma diciamo con la diligenza di un dilettante interessato alla tematica, mi sentirei di proporre la seguente strategia:
- Concentrare le vaccinazioni sulle demografiche a maggiore rischio di mortalità o di complicanze importanti: anziani, diabetici, pazienti oncologici e con altre comorbidità gravi. Questo consente sia di intervenire su coloro che hanno maggior bisogno degli effetti CERTI del vaccino, piuttosto che di quelli SPERATI, che di eliminare alla radice la problematica degli effetti collaterali sul lungo periodo. Se lo considerate cinico, mi dispiace per voi ma siete degli sciocchi: ogni decisione medica, oltre una certa età, presenta un trade-off costi benefici, ed è importantissimo arrivarci senza sentimentalismi
- Vaccinare anche con priorità - ma senza meccanismi costrittori - anche i lavoratori del settore sanitario, in base al doppio principio che PROBABILMENTE il vaccino dovrebbe anche rendere meno contagiosi (anche in assenza di dati certi), e che le loro probabilità di essere contagiati sono estremamente superiori a quelle delle altre fasce della popolazione.
- Procedere poi con principi simili a quelli del punto precedente per altre categorie "chiave" come gli insegnanti di scuola o i lavoratori dei trasporti.
Questa strategia dovrebbe consentire di diminuire in maniera molto consistente sia i decessi che i ricoveri gravi, consentendo o all'evoluzione naturale o alla scienza di arrivare a una soluzione della pandemia, utilizzando le risorse effettivamente a disposizione, e senza contemporaneamente procedere a passo spedito verso la distruzione delle nostre economie, delle nostre vite e delle nostre libertà civili.
A me sembra semplice. Vorrei sapere che ne pensate voi.
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